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Insalata nizzarda mediterranea, tutta freschezza, nata nelle vie del Vecchio Nizza e dalle tradizioni del Contea
Insalata nizzarda mediterranea, tutta freschezza, nata nelle vie del Vecchio Nizza e dalle tradizioni del Contea
Storia, codificazione e origini dell’insalata nizzarda
1. Origini popolari: un’insalata povera nata nel Vecchio Nizza
L’insalata nizzarda è una creazione popolare, nata alla fine del XIX secolo nei quartieri operai del Vecchio Nizza.
Originariamente era un piatto semplice, crudo, economico, preparato con prodotti locali disponibili:
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pomodori ben maturi
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cipollotti (cébettes)
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olio d’oliva
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olive nere di Nizza
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a volte acciughe o tonno sott’olio
Non conteneva verdure cotte né ingredienti costosi — era un’insalata stagionale, contadina, nutriente e colorata.
2. Chi ha codificato la ricetta dell’insalata nizzarda?
La codificazione (intesa come definizione di ciò che è “permesso” o “tradizionale” nella ricetta) è stata portata avanti principalmente da due figure chiave della difesa della cucina nizzarda:
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L’associazione La Capelina d’Or (Nizza)
Questa associazione lavora attivamente per preservare le tradizioni culinarie nizzarde, promuovendo ricette rigorosamente autentiche. È uno dei principali garanti della versione “ufficiale” dell’insalata nizzarda. -
Jacques Médecin
Ex sindaco di Nizza e autore del libro La Cuisine du Comté de Nice (1972), dove propone una ricetta rigorosa dell’insalata nizzarda.
Esclude fagiolini, patate e vinaigrette alla senape — ingredienti spesso aggiunti nelle versioni moderne ma considerati eretici nella tradizione locale.
"L’insalata nizzarda non contiene mai verdure cotte."
E Renée Graglia?
Renée Graglia non ha codificato ufficialmente la ricetta, ma è stata una delle sue più appassionate sostenitrici e ambasciatrici.
Chef nizzarda rispettata, è nota per:
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difendere con forza le ricette autentiche nizzarde, soprattutto insalata nizzarda e pan bagnat
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combattere contro le versioni corrotte dell’insalata: fagiolini, tonno in scatola, mais, patate...
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partecipare attivamente a dimostrazioni culinarie, concorsi, pubblicazioni ed eventi legati alla cucina tradizionale nizzarda
Sebbene non abbia scritto una codificazione formale, Renée Graglia è stata una figura mediatica e gastronomica chiave nella trasmissione dei valori e delle pratiche culinarie nizzarde.
3. Codificazione e protezione della ricetta
Col tempo, l’insalata nizzarda è diventata un simbolo della cucina mediterranea, ma anche un piatto spesso distorto fuori dalla sua regione d’origine (aggiunta di fagiolini, patate, riso, mais, vinaigrette alla senape, ecc.).
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Codificazione di Jacques Médecin (1972)
Nel suo libro La Cuisine du Comté de Nice, Médecin propone la versione che considera l’unica vera insalata nizzarda, escludendo:-
fagiolini
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patate
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verdure cotte
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vinaigrette alla senape
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"L’insalata nizzarda non contiene mai verdure cotte."
Fu il primo tentativo scritto e militante di codificazione.
4. Renée Graglia: la grande voce della tradizione
Nata in una famiglia di ristoratori, Renée Graglia non ha codificato ufficialmente l’insalata nizzarda, ma ne è stata un’instancabile ambasciatrice.
Si è opposta fermamente a tutte le derive moderne e ha:
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tenuto dimostrazioni in fiere e concorsi
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pubblicato cronache culinarie locali
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contribuito a diffondere e trasmettere la versione autentica
Fa parte delle figure principali che hanno difeso l’identità culinaria nizzarda, al pari dei membri della Capelina d’Or.
5. Lo spirito dell’insalata nizzarda: cruda, fresca, locale, senza compromessi
Ciò che caratterizza un’insalata nizzarda codificata è:
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uso esclusivo di verdure crude
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assenza di ingredienti cotti come fagiolini o patate
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rispetto della stagionalità
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base semplice: pomodori, cipollotti, olive nere, tonno o acciughe, uova sode, a volte peperoni crudi o carciofi viola
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condimento solo con olio d’oliva (no vinaigrette alla senape)
Ricetta codificata dell’insalata nizzarda (versione purista)
Ingredienti (per 4 persone):
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4 pomodori ben maturi (tipo cuore di bue o locali)
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4 cipollotti
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1 peperone verde (se di stagione), affettato finemente
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4 uova sode (cotte ma accettate nella tradizione)
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200 g filetti di tonno sott’olio
(o 6-8 filetti di acciughe sott’olio o sotto sale — mai entrambi insieme) -
Una manciata di olive nere di Nizza (preferibilmente non denocciolate)
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Qualche foglia di basilico fresco
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4 cucchiai di olio d’oliva di Nizza (preferibilmente AOP)
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Sale e pepe nero macinato fresco
Ingredienti stagionali opzionali (ma autentici):
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Carciofi viola crudi, affettati sottili (primavera)
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Fave giovani crude, sgusciate (primavera)
Preparazione:
Lavare tutte le verdure e le erbe.
Tagliare i pomodori a spicchi.
Affettare finemente cipollotti e peperone.
Cuocere le uova sode, raffreddarle, sgusciarle e tagliarle a spicchi.
Disporre in un piatto o in una grande insalatiera: pomodori, cipollotti, peperoni, uova, tonno o acciughe, carciofi o fave se di stagione, olive nere.
Condire con olio d’oliva, sale e pepe.
Aggiungere il basilico fresco all’ultimo momento, tritato o a foglie intere.
Ingredienti da escludere assolutamente:
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fagiolini
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patate
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riso, mais, aceto di senape
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lattuga o insalata verde
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verdure cotte
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capperi (spesso confusi, ma assenti nella versione codificata)
6. Un’ispirazione profondamente locale e mediterranea
L’insalata nizzarda esprime:
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la cucina territoriale nizzarda: rustica, semplice, focalizzata sui prodotti freschi
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il Mediterraneo: sole, olio d’oliva, pomodori, pesce
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una cucina senza artifici, legata a un’identità culturale forte, trasmessa dalla memoria popolare, dalle famiglie e da figure come Graglia